sabato 5 ottobre 2013

Sempre in ritardo, mi dicono

Scusatemi, anche stavolta aggiorno in ritardo. ごめんなさい! La verità è che ho veramente poco tempo libero, e nonostante i quotidiani buoni propositi di aggiornare prima di dormire, crollo puntualmente addormentato ogni volta. Perché?

Beh innanzitutto ascoltare tutto il giorno attentamente ogni parola pronunciata in giapponese è di per sé molto faticoso, richiede un grande sforzo mentale.
Altro motivo è la scuola... Un massacro! Ora vi descrivo una mia giornata tipo.

Sveglia alle 6 in punto, e dopo una scarica di sacramenti non ben definiti (in italiano, in giapponese li ignoro e non renderebbero l'idea :D ), due fette di pane con marmellata di fragole, latte, altre cose che non vi interessano minimamente, lascio la mia dimora alle 6.45 per una biciclettata mattutina fino alla stazione di Saiku (Saiku-eki), dove lascio la bici e alle 7.15.00 (qui ci stanno anche i secondi) prendo il treno. Quindi dopo 20 minuti di treno e 20 minuti di camminata dalla Ujiyamada Station giungo a scuola. Alle 8.25 bisogna essere in classe, cominciando la prima lezione alle 8.35, alla quale si susseguono altre lezioni per un totale di 7 lezioni (il giovedì 8). Ogni lezione dura 45 minuti e tra una lezione e l'altra ci sono 10 minuti di pausa (tra la quarta e la quinta 40 minuti per la pausa pranzo. Per ora non seguo tutte le lezioni, sono impossibili ora come ora: matematica (9 ore settimanali), fisica (5h),  educazione fisica (2h), inglese (7h), e economia domestica (2h). Se vi state chiedendo quali siano le altre, sono giapponese, giapponese classico, etica, studi sociali e chimica :D durante le ore "free" studio da solo oppure vado in altre classi a seguire le materie sopracitate. Finite le lezioni (15.20) c'è la Short Home Room (SHR) durante la quale il mitico Asari-sensei (che è anche il mio professore di matematica) dà gli avvisi e le news...  Dopodiché pulizia della scuola visto che non esistono i bidelli. Questa è la parte della giornata che preferisco, in quanto posso chiacchierare anche con gli studenti di altre classi... e soprattutto con gli (coff*le*coff) studenti del terzo anno.

Chiedo venia, non vi ho ancora parlato del sistema scolastico, ma lo farò un'altra volta ♥ per ora sappiate che sono nel secondo anno di scuola superiore, cioè studenti da aprile 96 a marzo 97... Perché non sono del terzo anno? Perché a marzo i senpai (studenti più grandi) finiscono la scuola, mentre io sto qua fino a giugno.

Dicevo... Finite le pulizie verso le 16, partecipo al club di atletica ogni giorno, che si prolunga fino alle 17.30-18, e quindi ritorno a casa verso le 19.30. Dopo aver studiato, mangiato, parlato con la host family e ofuro haitta - non trovo il verbo per dire che ho... (Fatto? Preso? Immerso? ) ofuro.. La vasca da bagno giapponese. Il concetto è quello di fare un bagno comunque - me ne vado distrutto a dormire.

Sì, è faticosa questa routine, ma devo ammettere che mi piace veramente tanto, alla sera non vado a dormire con la preoccupazione di un altro giorno, bensì con una grande felicità di essere qui, e di andare a scuola il giorno. Potete darmi del pazzo, ma è la verità.

It's time to sleep! Ci sentiamo presto, spero. Oyasumi ♥

With love,
Simone

Un ritorno da scuola in un'atmosfera splendida.

giovedì 12 settembre 2013

Festival scolastico - matrimonio Fukuoka

Oggi voglio parlarvi del festival della scuola, che si è svolto proprio giovedì e venerdì scorso. È una cosa che non esiste in Italia, ma... Tanto di cappello. Ogni classe praticamente allestisce un gioco o qualche strana attività: c'è chi come la mia classe (2-8) ha organizzato una caccia al tesoro con tanto di indovinelli impossibili, chi ha allestito una vera e propria obakeyashi (casa dei fantasmi) e chi ha cucinato (di tutto, dal gelato alla yakisoba). A turno tre, quattro persone facevano il proprio turno nella loro classe mentre gli altri andavano in giro per la scuola, e in palestra facevano spettacolini demenziali. Durante la cerimonia di chiusura ha suonato l'orchestra della scuola.. Bravissimi. Ah, ho partecipato per la prima volta a una cerimonia del tè. Emozionante davvero. E infine, ma non meno importante, è stata un'occasione per legare con ragazzi di altre classi.

Dopo aver festeggiato venerdì sera con la classe in un ristorante italiano che di italiano aveva ben poco, la mia host family, dopo un viaggio di 17 ore in camper, siamo arrivati su un'isola nella regione del Kiushu, a casa dei genitori del mio host dad. Finalmente sono entrato in una casa tradizionale giapponese!
Il giorno dopo, domenica, c'è stato il matrimonio a Fukuoka. Una città che meriterebbe qualche giorno in più per essere visitata. Il matrimonio è stato in stile occidentale, con tanto di abito bianco della sposa. Durante il pranzo (che è stato pure la mia cena) gli sposi hanno sfilato più volte, è stato proiettato un video con le "memories" di entrambi, e infine la sposa ha fatto un discorso ai suoi genitori. Mi sono sorpreso di aver capito un buon 50% di quello che ha detto, e non ho fatto a meno di commuovermi (no, non perché ho capito, ma perché ringraziava i suoi genitori ricordando di quando era piccolina).

Ah, mentre eravamo a Fukuoka, a Meiwa è passato il tifone, ma il vento forte si è sentito pure da noi e ha continuato tutta la notte, con il ritorno in barca è stato un incubo.

Tutto ciò è stato scritto al ritorno, altre 17 ore di camper.

Uno dei prossimi giorni vi racconto della mia routine quotidiana, promesso.

Simone ♥

Vista di Fukuoka

Finalmente ho visto un castello giapponese!

Favorite?

martedì 10 settembre 2013

Primo post dal Giappone

Eccomi in Giappone. Eh si, finalmente è arrivato il tanto atteso momento. Primi tre giorni a Tokyo all'orientation, e poi... Host family con uno Shinkansen! (No okay, non fino a Meiwa ma fino a Osaka). Prime impressioni all'orientation? Caldo assurdo, con un'umidità altissima, ma appena entri in una stanza ti sembra di rinascere. Oltre a questo, è tutto strano, prima di tutto il cibo... Mai farsi domande su quello che si mangia e non fermarsi ad annusarlo. I giapponesi sono estremamente gentili, educati, pacati e silenziosi. I bagni pubblici, gli onsen, sono pulitissimi, puoi entrare perfino nella toilette a piedi nudi. Da l'impressione che tutto funzioni, tutto si muove benissimo.

Primi giorni: oltre all'entusiasmo iniziale, mi sembrava di essere in prigione e non ci hanno lasciato dormire appena arrivati.... Praticamente sono stato sveglio per 30 e più ore. Abbiamo alloggiato allo Yoyogi Olympic dove la WYS ha fatto sorbire l'orientation. Non mi è piaciuto. Punto.
Il terzo giorno è stato un po' meno noioso, abbiamo visitato Tokyo finalmente! Ovviamente se per visita si intende una visita di due ore ad Harajuku. Che folla.
Troppa impazienza comunque di vedere la famiglia!

Domenica 1 settembre: Shinkansen! Diretto a Shin-Osaka, dove mi aspettano gli host parents. Pulitissimo, silenzioso, spazioso... E puntualissimo. Doveva partire alle 11:30 ed è partito alle 11:30:00.
Capotreno ha passato tutte le carrozze e a ogni entrata e uscita da una carrozza faceva un inchino. Ho conosciuto la host family, è meravigliosa, mi hanno subito accolto come un figlio. La prima sera ho rotto un vaso (^^'' ma subito hanno detto che non importa, che sono un membro della famiglia.
(Questa prima parte è stata scritta all'orientation e appena arrivato nella mia host house)

La prima settimana e mezza di scuola è volata. Nonostante sia impegnativa (esco di casa alle 6:30 torno alle 19:30) è molto stimolante. Tutti i compagni di classe sono gentilissimi, anche se alcuni molto timidi. I prossimi giorni vi racconto meglio la routine e le mie prime impressioni riguardo il Giappone.
Comunque pensavo peggiore l'inizio di questa esperienza.. がんばれ!

Il vostro giapponesino (che tra parentesi è il VIP della scuola) ♥


Un piccolo tempio sulla strada per la scuola

domenica 21 luglio 2013

Primo terremoto!

Buongiorno a tutti!

Oggi non voglio annoiarvi, voglio soltanto dirvi che stanotte alle 3 ho sentito il mio primo terremoto qua in un bungalow nelle Marche... È stato stranissimo, ma allo stesso tempo emozionante e inquietante. Immagino sia il primo di una lunga serie di terremoti che sentirò in Giappone.

Comunque mi sto riprendendo dalla crisi, e voglio partire, anche se mi dispiace lasciare tutto ciò. Spero solo di ritrovare ciò che lascio.

Ora vado a fare colazione, ciao ciao ♥

Con affetto,
Simone

giovedì 18 luglio 2013

Host family - crisi prepartenza

Chi non muore si rivede, dicono. Eccomi, a scrivere non tanto per voi lettori (con affetto sapete), ma per sfogarmi.
Sono in piena crisi prepartenza, non so quello che voglio. Cinque minuti fa leggevo i messaggi di una mia "amica" fantastica sul cellulare, e poi guardavo il computer dove era aperta la mail della mia host mum. E poi ho letto l'ultimo messaggio di una ragazza americana poco prima di lasciare l'Italia.
Le lacrime hanno cominciato a scendere, e tuttora le sto trattenendo. Mi chiedo se ce la farò, se vale la pena di lasciare tutto ciò che ho qua per andare incontro all'ignoto, e poi tornare, per sentirmi uno straniero a casa mia. So che in qualunque caso sarà un'esperienza meravigliosa, ma difficilissima. Ed è il pensiero che mi farà crescere l'unico appiglio per cui in questo momento voglio partire.

Dieci mesi. 28 agosto 2013 - 28 giugno 2014. Possono passare velocissimi, così come potrebbero essere un'eternità.

Passando alle cose che interessano a voi, passerò questi mesi a Meiwa, un paesino di 22.000 abitanti nella prefettura di Mie, a 100 km a est di Osaka, vicino al mare. E andrò a scuola a Ise City, a venti minuti di treno da casa. Per il resto non so ancora nulla, poiché con la famiglia mi sento di fatto da due giorni, visto che abbiamo avuto problemi di mail e non riuscivamo a scriverci.
Ah, e la host mum (35) è insegnante di inglese. Che.. fondoschiena! Il papà è impiegato (38 anni) e ho tre fratelli tutti maschi: due gemelli di 9 anni e uno più piccolo di 7.

Vi terrò aggiornato sulla mia situazione psicologica :D

With love,
Simone

sabato 4 maggio 2013

Tanto tempo, poche nuove

Evidentemente ho un'idea sbagliata di "mese". Avevo promesso di aggiornare dopo un mese, ma ne sono passati.... Tanti, ho perso il conto. Un po' per poca voglia, un po' perché le novità sono pochissime.
Oltre ad aver dovuto firmare altri fogli con regole (quella mi ha più colpito è stata: "Contact with parents, relatives and friends from the home country is limited to once every two weeks for no more 30 minutes")
e compilare un foglio con il mio livello di conoscenza del giapponese (anni/mesi di studio, conoscenza di scrittura/lettura katakana e hiragana, numero di kanji saputi, saper scrivere il mio nome), le due novità sono passaporto e seminario di preparazione.

-Finalmente passaporto! L'ho richiesto il 6 marzo e dopo una settimana era già arrivato in comune. Ci si sente veramente importante a possederlo, terrei a precisare.

-Seminario di preparazione alla partenza a Voghera il 12/13/14 aprile
Che dire, il posto era alquanto spartano, ma ciò che per me l'ha reso indimenticabile sono state le persone. La cosa più bella è stata incontrare, conoscere persone che hanno il tuo stesso destino, che ti capiscono e che hanno le tue stesse preoccupazioni e aspettative. Nonostante abbia avuto un periodo di crisi interiore questo inverno, il seminario mi ha fatto tornare la voglia, la voglia di partire, di godermi il mio anno. Il nostro anno, non ce lo toglie nessuno.

Non mi dilungo troppo, sono stanco (tanto per cambiare, ultimamente sono perennemente stanco, non vedo l'ora di finire la scuola) e domani devo godermi la Juve che vince lo scudetto.

Buonanotte,

Simone

PS: nessuna, proprio nessuna novità della host family. Sono un forever alone :(

giovedì 25 ottobre 2012

E ogni sera penso...

E ogni sera penso "Un altro giorno è passato, ne manca uno di meno". Oltre all'evidente fatto che so contare, è proprio vero, un altro giorno se n'è andato e non tornerà mai più; ma nonostante questo fatto (triste), sono felice, perché manca un giorno in meno alla mia partenza! Non che mi lamenti della mia vita qua in Italia, anzi, mi trovo bene, ma.... Mi manca qualcosa. Quando faccio qualunque piccola cosa, sento che manca qualcosa. E quel qualcosa che mi manca spero di sapere cos'è quando sarò in Giappone

Tornando ai convenevoli, che speravate vi avrei risparmiato, è molto che non aggiorno, un mese esatto, ma questo blog non voglio intasarlo di post prepartenza, uno al mese è più che sufficiente.
Finalmente ho finito di compilare il WEP BOOK, il dossier online della WEP (ma dai?), dopo una lunga trafila di documenti personali, scolastici, lettere, autorizzazioni, ma soprattutto di documenti medici -.-' L'associazione ha già controllato tutti gli step e risultano corretti in tutte le parti, devo solo inviare la fotocopia del passaporto quando mi arriverà. Quindi, in questo momento la mia iscrizione è chiusa formalmente! E mi è stata data l'associazione partner che mi seguirà in Giappone: la WYS (sì, mi piacciono le parole di tre lettere che cominciano con la W ù.ù) e da ora comincerà a cercare la mia famiglia ospitante! Sono così ureshii (felice)!!!

Finalmente mi sembra tutto più vero, mi rendo conto che passerò un anno intero in una famiglia giapponese, frequentando una scuola giapponese. Un po' di timore c'è, ma... L'entusiasmo lo sovrasta, è troppo grande.
Spero che quando sarò in Giappone, in un momento di crisi, rileggendo questo post riuscirò a ricordare l'entusiasmo e l'euforia che provo adesso e a tirarmi su il morale, poiché so che sarà difficile. Ma combatterò.

Lettori: *Sì, va bene, ora basta Simone, stai rompendo*

E me ne rendo conto.
Vi lascio con una canzone che mi assilla in questo periodo:


Sincerely,

Simone